giovedì 25 febbraio 2010

C.A.S.E. , M.A.P. , Sfollati, Alberghi e altro

Loretana Bianchi ha trovato sul sito della P.C. qualche dato relativo a Progetto C.A.S.E., M.A.P., M.U.S.P. e M.E.P.

Le tabelle sono disponibili qui: http://www.protezionecivile.it/cms/view.php?cms_pk=17539&dir_pk=187

Come abbiamo detto fin dall'inizio, le considerazioni si possono trarre unicamente con dei dati certi. Per quanto riguarda quelli che potete visionare sul sito della P.C. è interessante ascoltare le parole di Dino D'antonio ai microfoni di Presa Diretta dal minuto 7:17 in questo video http://www.youtube.com/watch?v=VN4yJm2hqFI

Procedendo oltre, ho cercato di capire quanto costi uno sfollato alloggiato in albergo, in quanto da mesi le cifre sono molto ballerine, c'è chi scrive 45€ e chi 75€ .

Ho trovato questo post che mette a disposizione un .pdf molto importante a mio avviso. E' la convenzione tra Regione Abruzzo, Protezione Civile e Associazioni Regionali di Categoria compresi titolari o gestori di alberghi, residence, campeggi, villaggi, ristoranti e servizi catering che pur non aderendo al coordinamento partecipano all'emergenza "Terremoto Abruzzo 2009"

http://www.abruzzo24ore.tv/documents/dgr582_12ott2009.pdf

Ho provato a cercare copia di questo documento sul sito della Protezione Civile cercando con le parole : "albergo";"alberghi";"convenzione";"Giunta" ma niente.

Perchè non è disponibile online?

Le risorse per il 2010 per la Protezione Civile: I CONTI NON TORNANO!

Ecco una stranezza nei dati forniti dalla Protezione Civile alla pagina di cui avevate ricevuto il link nell'ultimo messaggio:

http://www.protezionecivile.it/cms/view.php?cms_pk=17368&dir_pk=395

Giacomo Sella mi ha scritto segnalandomi che con un semplice calcolo, sommando tutti i dati forniti, il totale non corrisponde:

Se la Protezione civile ha a disposizione l'importo complessivo di
€ 2.133.748.068 ed ha destinato
€ 1.197.593.000 per il pagamento dei mutui
€ 114.271.000 per interventi autorizzati identificati come fondi autorizzati
€ 163.084.068 per le attività istituzionali come "Fondo per la Protezione civile" e
€ 608.800.000 in favore della popolazione abruzzese

Il totale è di 2.083.748.068 €

Mancano 50.000.000 € , cinquanta milioni di euro. Tondi.

Fate le vostre considerazioni, se non altro sulla "professionalità" nel pubblicare dati incompleti su un sito istituzionale.

Così non va bene, dovremo chiedere conto anche di questi euro.

Ringrazio Giacomo per la segnalazione e invito tutti a pubblicizzare il gruppo mettendo il link

http://www.facebook.com/group.php?gid=101173416366

nel proprio profilo.

E con lo scandalo arrivò l'attenzione, e con l'attenzione i dati...

L'attenzione dei media è riuscita a fare in pochi giorni quello che noi nel nostro piccolo proviamo a fare da mesi: ottenere dati e numeri.

Ecco alcune segnalazioni:

I costi del G8 de L’Aquila
http://www.g8italia2009.it/G8/Home/Summit/G8-G8_Layout_locale-1199882089535_CostiG8.htm

E il relativo documento .pdf http://www.g8italia2009.it/static/G8_Allegato/Sintesi.pdf

L'articolo su L'Espresso online http://espresso.repubblica.it/dettaglio/articolo/2121637

segnalato da Alessandro Gilioli sul suo blog Piovonorane http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2010/02/25/soldi-pubblici-in-fumo/

N.B. = Se inserendo il link del gruppo

http://www.facebook.com/group.php?gid=101173416366

nel vostro profilo vi appare un messaggio d'errore, provate con questo:

http://cheneavetefatto.blogspot.com

mercoledì 17 febbraio 2010

Mozione urgente dei Consiglieri di L'Aquila

Mozione urgente dei Consiglieri di L'Aquila di Enza Blundo

Oggetto: Trasparenza in merito all’ammontare e all’utilizzo dei fondi
per l”emergenza sisma “ da parte del Dipartimento di Protezione Civile
dal 6 Aprile al 15 febbraio 2010-02-15

Il Consiglio Comunale dell’Aquila

Considerato che dalla drammatica notte del 6 aprile 2009 più di un
miliardo e mezzo di euro, pubblici o frutto delle donazioni pervenute
grazie alla straordinaria rete di solidarietà attivatasi sin dalle
prime ore successive al sisma, è stato utilizzato nell’ “emergenza
terremoto” dal Dipartimento Protezione Civile in interventi relativi
ai soccorsi, alle iniziative di prima assistenza, all’emergenza
abitativa (con interventi a carattere provvisorio e definitivo) e a
tutti i servizi ed opere di urbanizzazione collegate ai suddetti
interventi.
Considerato che le notizie che emergono in merito all’inchiesta
relativa agli appalti del G8 alla Maddalena pongono più di un
interrogativo sulla gestione degli interventi con le deroghe
consentite in situazione d’emergenza. A titolo esemplificativo basti
ricordare che dal “sistema gelatinoso” e di “ordinaria corruzione”
individuato dagli inquirenti emergono intercettazioni di imprenditori
che si vantano di poter gonfiare gli appalti di 70 milioni di euro o
che dichiarano “ Noi abbiamo una forma di rubare che è autorizzata
sotto certi casi”.
Visto che dalle stesse intercettazioni emergono con chiarezza
interessi legati agli interventi post-sisma di veri e propri
“sciacalli” che già nella notte del terremoto ridono pregustando gli
affari legati all’emergenza e alla ricostruzione, offendendo tra
l’altro con la volgarità delle loro parole un’intera comunità ferita e
la memoria delle sue vittime.
Considerato che la Commissione di garanzia per il tempestivo controllo
legale e contabile delle iniziative poste in essere dal Dipartimento
della Protezione Civile in merito all’emergenza terremoto, commissione
prevista dal DPCM del 9 Aprile art. 8 comma 3 , non si è in realtà mai
riunita per ammissione dello stesso presidente della commissione il
Giudice Salvatore Nottola.
Considerata la necessità che i cittadini debbano avere piena fiducia
nel lavoro delle Istituzioni, in una fase così difficile della loro
vita e di quella della propria comunità e che le istituzioni stesse
hanno il dovere a L’Aquila oggi più che mai di operare in assoluta
correttezza e trasparenza.
Consapevoli della pressante richiesta di trasparenza sui lavori legati
all’emergenza e alla ricostruzione che emerge con forza dai cittadini
dell’Aquila, e che il sentimento di preoccupazione e di indignazione
crescente esige risposte concrete e verificabili e non solo belle
parole di rassicurazione.

IMPEGNA IL SINDACO
a) A richiedere ufficialmente alla Protezione Civile ed al Commissario
di Governo per la ricostruzione Gianni Chiodi l’elenco dettagliato
delle ditte impegnate a qualsiasi titolo in lavori a L’Aquila dopo il
6 Aprile, tramite affidamenti diretti, appalti, gare gestite dalla
Protezione Civile in “regime di emergenza”, nonché di tutti gli
incarichi e consulenze professionali richieste dalla Stessa.
b) Il tipo di lavoro o servizio svolto dalle suddette ditte e l’esatto
importo degli stessi , con l’elenco puntuale di tutti gli eventuali
subappalti intervenuti e delle ditte beneficiarie degli stessi.
c) L’ammontare delle donazioni pervenute alla protezione civile ed il
loro utilizzo.
d) A rendere queste informazioni pubbliche ed accessibili tramite ,
tra l’altro , la pubblicazione sul sito internet del Comune
dell’Aquila.

Cons. comunale Fabio Ranieri
Cons. comunale Antonello Bernardi
Cons. comunale Giuseppe Bernardi
Cons. comunale Vito Albano

domenica 14 febbraio 2010

Ecco una delle possibili ragioni per cui non riceviamo risposta alle nostre domande.

Fonte: Repubblica.it

L'Aquila, i controllori spariti - di Antonello Caporale

Per aiutare Guido Bertolaso, agevolandone l'attività con il controllo dei contratti che il dipartimento della Protezione civile avrebbe sottoscritto in tutta fretta per far fronte alla più grave delle emergenze, Silvio Berlusconi rese pubblica l'ordinanza del 9 aprile 2009 in cui, all'articolo 8 comma 3, si istituiva un super comitato per la verifica dei conti. I conti del terremoto dell'Aquila. Una commissione di garanzia snella (solo tre membri) presieduta da un magistrato della Corte dei Conti.

Perfetto. Fu subito chiamato all'opera il giudice Salvatore Nottola, presidente della sezione Lazio della Corte. Magistrato di lungo corso, esperto e solerte. Nottola ora ricorda: "Fui gratificato da quella nomina e pronto a mettermi al lavoro. Trascorse alcune settimane, feci chiamare il dipartimento della Protezione civile dalla mia segretaria per sapere quando e come organizzarci. Le risposero che l'emergenza era tale da impedire una riflessione in merito". Nottola comprese e attese ancora. "Nessuno mi richiamò e allora, alla fine di luglio, ritelefonai io. Mi spiegarono ancora che la commissione di garanzia non era un'urgenza. Ne ho preso atto, e ho continuato ad attendere".

Il giudice Salvatore Nottola attende ancora di presiedere la prima riunione. La commissione non si è mai nemmeno costituita. Eppure il suo compito sarebbe stato (e tuttora lo sarebbe) decisivo anche perché oggi Bertolaso mette a verbale il proprio grande rammarico: "Sono mancati i controlli. Qualcosa può essermi sfuggito durante lo tsunami della mia vita che è stato l'anno scorso con una somma insostenibile di responsabilità ed emergenze". Tra le cose sfuggitegli al pensiero, per l'appunto, anche la nomina dei revisori dei conti indispensabili per fronteggiare l'enorme flusso di cassa. Controlli necessari per intensificare il sommario e parzialissimo lavoro di monitoraggio che la legislazione ordinaria prevede. I conti del terremoto sono gonfi come una pancia piena di cibo. Si è speso, e tanto. Bene o male? Ecco, ci sarebbe stato bisogno di una super verifica.


Si sa solo invece che dieci mesi di appalti e provvidenze sono costati un miliardo e mezzo di euro. Che questo bel torrente di danaro è servito a rintuzzare la prima emergenza senza poterla ritenere conclusa. Ad oggi seimila aquilani continuano a vivere in albergo con un costo medio pro-capite di 40 euro al giorno; 1.100 sono le persone alloggiate in caserme, 2.400 in appartamenti lungo la costa, 31mila in case in affitto. Solo questa ospitalità, secondo i calcoli che ha fatto l'Espresso, è valsa un mucchietto di quattrini: 220 milioni di euro. Colle che con il prosieguo dell'emergenza sarà agevolmente valicato.

Il Progetto C. a. s. e., gli edifici ecosostenibili e antisismici, è stato ridimensionato e poi nuovamente ampliato in corso d'opera. Pianificato per dare alloggio a 7.181 persone, alla fine aveva destinato le superfici utili solo per 5.565 terremotati, lasciandone fuori 1.616 (abitanti in case distrutte o inutilizzabili). Le C. a. s. e., queste stazioncine di transito, sono costate al metro quadrato 2.700 euro. Una cifra enorme se si considera che chi le abiterà è anche naturalmente assegnatario di un diverso e futuro contributo per la ricostruzione della sua definitiva abitazione. Poi e a parte il costo dei m. a. p., moduli abitativi provvisori (le casette in legno), e poi il resto. Anche nel resto, nel resto dei giganteschi appalti (tutto il ciclo del movimento terra, del cemento, del puntellamento, dell'incatenamento degli edifici pericolanti, delle forniture e dei servizi essenziali) avrebbe dovuto allungare lo sguardo il super comitato di controllo. Che però non è stato convocato. E non ha visto. E perciò - guarda tu! - non ha controllato.
(15 febbraio 2010)

http://www.repubblica.it/rubriche/piccolaitalia/2010/02/15/news/controllori_spariti-2303183/

Che amarezza.